Da qualche tempo in diverse cittadine italiane è in atto una piccola rivoluzione digitale, una svolta tecnologica che apre la strada a nuovi scenari per quanto riguarda il controllo del territorio e della sicurezza in generale. Stiamo parlando del fatto che il privato cittadino che possiede delle proprie telecamere può decidere se condividere le immagini con la polizia locale della propria città.
Siamo solo agli inizi, ma certo è che l’idea di rendere il proprio territorio, il comune dove si abita, più sicuro, interessa un numero considerevole di cittadini. Spesso le telecamere che vengono posizionate nei varchi per gestire il traffico o per monitorare le vie e le piazze più importanti sono poche e non riescono a soddisfare le richieste di immagini indispensabili per un’indagine di polizia. Le risorse comunali per questa tipologia di videosorveglianza sono sempre ridotte e allora in diverse località italiane si è pensato di poter unire le forze, chiedendo ai cittadini di poter usare le immagini provenienti alle loro telecamere per ampliare il numero di “occhi elettronici” che sorvegliano le aree comunali.
Tra le città che hanno spinto molto la popolazione in questo senso c’è Cesena, che oltre a ben 450 telecamere comunali ha chiesto ai cittadini di condividere i filmati delle proprie, le quali vengono visionate da un “cervellone” centrale posto nel comando della polizia locale. Anche Perugia sta andando in questa direzione. I dati dei risultati balzano all’occhio se si analizza una delle città che ci hanno creduto da tempo, Treviso. Nella città veneta nel 2016, grazie al sistema di videosorveglianza, è stato possibile rilevare e ricostruire circa 160 incidenti tra cui un mortale, 12 omissioni di soccorso,18 rapine risse e 50 atti vandalici. Cosa cambia rispetto ad oggi? Normalmente quando c’è un reato la polizia richiede i filmati delle telecamere ai legittimi proprietari, mentre come si sta approcciando il discorso permetterà di recuperare le immagini direttamente dal centro operativo dove confluiranno tutte le telecamere, riducendo il tempo necessario all’intervento e arrivando più rapidamente ad individuare l’autore del reato. Quale sarà il vantaggio per tutti i cittadini che cederanno le proprie immagini alla polizia municipale? Sicuramente il fatto che potranno puntare i propri sistemi di ripresa anche verso la strada e sulle vie che circondano la propria abitazione, cosa che oggi per legge è vietato, visto che si possono puntare solo verso il proprio l’ingresso.
Per rimanere nel nostro territorio lombardo il comune di Angera sta portando avanti un intervento simile. I privati dovranno fornire la telecamera e l’alimentazione elettrica, mentre il Comune in cambio penserà al sistema di trasmissione, oltre a pagare le spese di collegamento alla centrale operativa. Anche il comune di Olgiate Olona sta procedendo in questa direzione, avendo acquistato 4 telecamere date in comodato d’uso ad alcune famiglie che hanno aderito al Controllo del Vicinato.
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